QUESITO
Buonasera,
mi chiamo ***, e Le scrivo per chiederLe un parere su una questione che mi sta angosciando da diversi anni.
…
Cercherò di essere il più breve possibile, ma la "storia" è molto lunga... La prego però di leggere fino in fondo.
Ho 36 anni, e da circa 15 soffro di vari disturbi e dolori che coinvolgono diverse parti del corpo, e che nel corso di questo periodo si sono alternati, ripresentati ad intervalli, o non se ne sono mai andati.
OCCHI
Dal 1996, soprattutto all'inizio di ogni inverno, ho bruciore agli occhi, e mi danno molto fastidio le luci artificiali bianche e quelle emesse dai monitor dei computer a LCD, dandomi forti mal di testa. Dalle varie visite oculistiche non è emerso niente di strano, se non che sono astigmatico. Questi ultimi anni inoltre, soffro di sinusite, e all'inizio della stagione invernale, non fa che peggiorarmi le cose.
TALLONI
Dal 1997, ho un forte dolore ad entrambi i talloni, soprattutto quello sinistro. Il dolore lo sento dietro e soprattutto sotto il calcagno, fino alle fasce laterali. Quando cammino ho dolore anche nella parte anteriore, sotto le teste metatarsali del II e III dito del piede sx e di entrambi i mignoli, ad ogni passo è come se mi "tirasse" qualcosa dietro il calcagno, come se avessi il tendine che rischia di strapparsi.
Questi dolori si accentuano quando sono in piedi, diffondendosi anche a tutta la schiena ed al collo, fermo sul posto resisto solo per pochi minuti, poi devo mettermi seduto, e allora sto un po' meglio, anche se il dolore è sempre presente.
Se dalla posizione eretta, mi piego in avanti cercando di arrivare a toccare terra con le mani restando con le gambe diritte, i muscoli dietro i talloni, i polpacci, e le cosce tirano talmente che arrivo sì e no a 20-25 cm da terra.
Steso a letto il dolore si allevia molto, ma lo sento sempre dietro il calcagno, dove poggia sul materasso.
Nel corso di questi anni sono stato meglio solo per brevi periodi, e per questo motivo ho dovuto trovare un lavoro che mi permettesse di stare seduto. A settembre 2008, proprio perché da qualche mese mi sentivo molto meglio, ho pensato di praticare un leggero jogging per cercare di muovermi un po' (sono alto 1.88 e il mio peso oscilla dai 95 ai 98 Kg), ma i dolori sono ripresi molto forti, e la situazione non migliora.
Come se non bastasse, da gennaio 2009 al lavoro mi hanno imposto un cambiamento di mansioni, e da seduto (lavoravo al computer), ora sono costretto a stare in piedi per circa mezza giornata. Può immaginare la mia situazione. E' terribile. Da quando mi sono iniziati questi dolori ai piedi, (nel 1996 lavoravo in fabbrica e stavo in piedi tutto il giorno senza nessun problema), ho fatto ogni genere di accertamento (elettromiografie, scintigrafia ossea, ecografie, radiografie, risonanze magnetiche, visite ortopediche...) e tentato moltissimi approcci consigliati dai medici specialisti più disparati. Tutto inutile.
Visite neurologiche hanno evidenziato iper-reflessività bilaterale degli arti che è stata ricondotta ad una mia caratteristica non patologica (essendo appunto bilaterale non poteva interessare il SNC e d'altra parte non ci sono segni che possano giustificarla a livello di cervicale).
GINOCCHIA
Anche le ginocchia, quando sto un po' in piedi, le sento doloranti, o quando mi capita di piegarmi, o di fare le scale, sento una fitta di dolore proprio sopra le rotule. Questo mi capita soprattutto quando è freddo.
SCHIENA
Sono circa 15 anni che quando sto un po' in piedi, intendo 5-10 minuti, ho dolori diffusi anche lungo la colonna vertebrale, più che altro in mezzo alla schiena e sulla parte bassa, sulla zona lombo-sacrale. Mi capita di piegarmi e di rimanere spesso quasi bloccato dal dolore.
Quando sono seduto, sento dolore anche alle natiche ed all'altezza del coccige, e devo continuamente cambiare posizione sulla seggiola. Nel
1994 ho avuto una caduta "sul coccige" (in pratica sono scivolato correndo e sono caduto di sedere).
Quando mi sveglio la mattina, ho forti dolori lungo tutta la schiena, sulle fasce dei grandi dorsali e sulla fascia toraco-lombare.
Se da seduto, mi piego in avanti, per esempio cerco di andare ad allacciarmi le scarpe, mi parte un forte dolore come se mi tirasse tutta la muscolatura che parte dal collo fino ad arrivare ai glutei, anche in questo caso, come per i talloni, è come se avessi i muscoli "corti".
POLSI
Un paio d'anni dopo l'inizio del problema ai piedi, quindi nel 1999, mi è venuto un disturbo simile ad entrambe le mani. Dolori ai polsi, all'attaccatura dei pollici, debolezza nella presa, intorpidimento notturno di anulare e mignolo, dolore all'altezza dei gomiti. Cinque elettromiografie non sono riuscite a dare una risposta certa sulla presenza o meno del tunnel carpale. Le mani vanno meglio da qualche anno, la sinistra non ha quasi alcun problema, la destra ogni tanto la risento anche perché lavoro tutti i giorni con il mouse. Mi capita di svegliarmi la mattina con la mano destra tutta indolenzita e dalla presa molto debole, con il dolore che mi parte dalla base del collo e scende giù lungo la spalla, passando per il gomito fino ad arrivare al pollice.
Non posso mettere guanti in inverno, o maglie con polsini un po'
stretti, perché mi "costringono" i polsi e mi fanno partire il dolore ad entrambe le mani e ad entrambi i gomiti.
VESCICA
Dal 2003, ho problemi ogni volta che minziono. Ho bruciore durante la minzione, e dopo mi rimane per diverse ore uno stimolo fastidioso, come se non mi si svuotasse del tutto la vescica. Il getto spesso è molto debole e a singhiozzi. Ciò mi provoca anche dolore a livello pubico.
Anche per questo ho fatto una serie di esami che non hanno evidenziato granché, se non che rimane un residuo post minzionale di circa 70-80 ml, praticamente senza motivo.
Non so se può essere rilevante, ma nel 1994 ho avuto una forte tonsillite, con placche e febbre a 40 per 3-4 giorni accompagnata da una forte stomatite. Prima di allora non avevo mai avuto alcun problema di salute, a parte una forte allergia alle graminacee e alle parietarie con asma bronchiale cronica, iniziata quando avevo 6 anni, e tenuta sotto controllo con vaccini, antistaminici, cortisonici.
Nel 1997 ho subito l'estrazione del dente del giudizio (VIII inferiore dx). Mi hanno molato l'osso, e lesionato un nervo, provocandomi una leggera parestesia della metà dx della lingua, e per diversi mesi una scossa al contatto delle gengive nella parte dx inferiore. Se tuttora mangio una caramella e mi va a finire sotto la lingua sulla parte destra, io non la sento.
Dopo svariate diagnosi che non hanno portato a niente, l'unico accertamento che ha mostrato qualcosa è la risonanza magnetica alla schiena che, fatta nel 2004 e ripetuta a maggio 2009, riporta il seguente risultato:
RM cervicale:
Iniziale discopatia degenerativa in C4-C5 con modesta protrusione discale postero-laterale destra che impronta lievemente il sacco durale con probabile marginale contatto della tasca radicolare C5 di destra, sostanzialmente invariata rispetto all'accertamento del 13/04/2004.
Anche in C5-C6 è invariata la modesta protrusione discale posteriore e laterale destra che contatta il sacco durale e la tasca radicolare C6 omolaterale.
RM lombo-sacrale:
Discopatia degenerativa in L5-S1 con presenza di una piccola ernia discale posteriore e mediana che impronta il sacco durale e contatta la porzione prossimale di entrambe le tasche radicolari S1, invariata rispetto all'accertamento del 13/04/2004.
La mia domanda è: possono questi dolori (soprattutto quelli ai piedi, che di fatto mi impediscono di vivere una vita normale), essere causati dalla situazione alla schiena? Può trattarsi di una malattia che interessa le articolazioni o i nervi nel loro complesso?
Potrebbe trattarsi di una forma di spondiloartrite?
Mi creda, dottore, sono veramente allo stremo. Non so più a chi rivolgermi, dopo tutte le voci discordanti che ho sentito... dopo tutte le terapie che ho tentato... ho speso svariate migliaia di euro inutilmente, perché ogni specialista al quale mi sono rivolto mi ha prescritto esami e cure disattendendo la diagnosi del suo "predecessore", e alla fine tutte le strade intraprese si sono rivelate un buco nell'acqua. E' per questo che Le scrivo...
Se c'è anche una minima possibilità che Voi possiate aiutarmi, che questo sia un caso di Vostra possibile competenza, La prego veramente dal profondo del cuore, mi risponda, anche solo per consigliarmi un tipo di esame (del sangue, o altro) che io possa fare e che magari sia sfuggito ai suoi colleghi.
Sono disposto a venire ovunque per una visita approfondita, anche privatamente.
Solo, non so dove e da chi andare...
Per brevità Le ho riassunto molto la situazione, probabilmente tralasciando aspetti rilevanti, ma sono pronto a fornirLe qualsiasi informazione aggiuntiva, nel caso in cui possa darmi una mano.
Le ripeto: non cerco scorciatoie, ma solo un consiglio per orientarmi nella giungla delle specializzazioni mediche... e soprattutto per smettere di girare a vuoto.
E se anche non potesse aiutarmi, La ringrazio comunque per il solo fatto di avere letto questo mio lungo sfogo.
Qui di seguito l'elenco degli esami effettuati:
1997 RX COLONNA E PIEDI
1997 FATTI PLANTARI PORTATI 6 MESI
1998 SCINTIGRAFIA OSSEA
1998 RX COLONNA IN TOTO
1998 SEDUTE DI MASSO FISIOTERAPIA
1998 FATTI ALTRI PLANTARI PORTATI 2 MESI
1998 CICLO DI AGOPUNTURA A SCHIENA E PIEDI
1998 RM LOMBARE
1998 CICLO BACINELLE GALVANICHE MANI E PIEDI
1998 RX PIEDI SOTTO CARICO
1998 CICLO AGOPUNTURA PIEDI
1998 CICLO MAGNETOTERAPIA PIEDI
1999 ELETTROMIOGRAFIA MANI E PIEDI
1999 CICLO ONDE D'URTO MANI E PIEDI
1999 ELETTROMIOGRAFIA MANI E PIEDI
1999 ECOGRAFIA AI TENDINI ACHILLEI, AI POLSI ED AI GOMITI
1999 ECO DOPPLER
1999 ESAME FOTOPLETISMOGRAFICO
1999 RX cervico-dorso-lombare
1999 Capillaroscopia periungueale
1999 Fotopletismografia digitale
1999 Flussimetria laser-doppler
1999 Doppler arterioso arti superiori ed inferiori
1999 ECG
1999 RX torace
1999 Fundus oculi
1999 Campo visivo
1999 Test di Schirmer
1999 Esami ematochimici
2000 ELETTROMIOGRAFIA MANI E PIEDI
2000 ECOGRAFIA AI POLSI
2000 PORTATO PER 2 MESI BUSTO ORTOPEDICO CON STECCHE 2000 RX COLONNA-CERVICALE 2000 CICLO DI ULTRASUONI, MASSOTERAPIA E TENS 2000 RM ENCEFALO
2001 ELETTROMIOGRAFIA MANI E PIEDI
2004 RM CERVICALE
2004 ECOGRAFIA ALLA VESCICA
2004 ESAME URINE CITO CENTRIFUGATO
2004 TAMPONE URETRALE
2005 ESAME COLTURALE URINA
2005 TAMPONE URETRALE PRE E POST MASSAGGIO PROSTATICO
2007 SEDUTE DI CHIROPRATICA + BYTE PER LA NOTTE PORTATO PER CIRCA 1 ANNO
2008 FATTA INFILTRAZIONE TALLONE SX
2009 RX PIEDI SOTTO CARICO
2009 ALTRI PLANTARI PORTATI 1 MESE
2009 CICLO DI SEDUTE FISIOTERAPICHE PER LA POSTURA
2009 RM CERVICALE E LOMBO SACRALE
2009 VISITA NEUROLOGICA
2009 fatto byte
Naturalmente nessuno di questi esami ha evidenziato nulla di rilevante.
Lettera firmata
RISPOSTA
Caro Sig. ***,
ho letto la sua lunga e dettagliata lettera e l'idea che mi sono fatta è che i suoi disturbi siano espressione di una sindrome da cronicizzazione del dolore. Si tratta di una forma simile alla fibromialgia, ma in genere scatenata da eventi traumatici o infettivi. Nel suo caso è verosimile che l'anno cruciale nel quale si è messo in moto il meccanismo sia il 1994, nel quale si sono verificati sia un evento traumatico (la caduta sul coccige) che uno infettivo (la tonsillite). Successivamente si sono progressivamente manifestati i vari sintomi, tutti caratterizzati da iperalgesia (dolore sproporzionato rispetto allo stimolo) e da allodinia (risposta dolorosa per stimoli normalmente non dolorosi). In questi casi anche minime alterazioni organiche come fatti artrosici, tendiniti, etc. possono essere responsabili di sintomatologie e disagi sproporzionati rispetto alle effettive condizioni anatomiche. Questo spiega perché in questi soggetti tutte le indagini, anche le più sofisticate, risultano normali o al più evidenziano modeste alterazioni di dubbio significato clinico. La cura di questi quadri è spesso ardua. Non esiste un rimedio specifico, tuttavia un programma complesso mirante a modificare la reattività e le abitudini di vita nocive del paziente può dare nel tempo soddisfacenti risultati. Casi simili al suo non sono rari, anche se difficilmente vengono riconosciuti in quanto nella preparazione di molti medici (compresi i reumatologi) il dolore cronico non maligno non viene considerato.
Sperando di averle per lo meno chiarito il problema, cordialmente La saluto e Le auguro un anno migliore.
Prof. Flavio Fantini