Le malattie reumatiche sono in aumento? Senza dubbio, in conseguenza di due fenomeni legati alla situazione in cui si vengono a trovare le società ad alto tenore di vita come la nostra: l'allungamento della vita media e la maggiore esposizione a sostanze artificiali ed inquinanti.
La maggior spettanza di vita comporta inevitabilmente una maggiore frequenza di quelle manifestazioni in rapporto con l'invecchiamento e l'usura degli organi e dei tessuti. L'apparato locomotore, cioè l'insieme di ossa, articolazioni, muscoli, e altre strutture che li connettono, è, assieme all'apparato cardiovascolare, quello che più è influenzabile dai fattori usuranti. Disordini alimentari, eccesso di peso, sovraccarico meccanico, posizioni viziate, mancanza di esercizio, etc. possono tradursi nel tempo in processi degenerativi a carico delle ossa, delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini o dei legamenti; ecco allora instaurarsi l'osteoporosi, le varie forme di artrosi, i disturbi muscolari, le periartriti e le fastidiose tendiniti. Tutte queste condizioni, che possono rendere molto precaria l'esistenza particolarmente alle persone anziane, sono in gran parte prevenibili e comunque curabili. Esiste tuttavia una certa sfiducia di fondo, una sorta di rassegnazione nei confronti di quelli che sono chiamati "gli inevitabili acciacchi dell'età", questo atteggiamento ha contribuito non poco ad impedire la diffusione di una corretta informazione nei confronti di questa patologia.
L'altro fenomeno che caratterizza la nostra società è il sensibile e sembrerebbe inarrestabile aumento delle malattie allergiche e immuno-mediate: le prime sono dovute all'ipersensibilizzazione nei confronti di sostanze naturali (pollini, derivati di animali domestici, acari presenti nelle polveri di casa) o artificiali (additivi chimici, tinture, etc.) verosimilmente favorita dall'inquinamento atmosferico; le seconde consistono in malattie alla cui origine vengono a trovarsi fenomeni di auto-immunizzazione, vale a dire reazioni del sistema immunitario dirette contro gli stessi costituenti dell'organismo, una sorta di reazione di rigetto nei confronti delle proprie cellule o dei propri tessuti. L'aumento delle malattie auto-immuni è verosimilmente la conseguenza dei profondi cambiamenti nella vita delle popolazioni moderne: minore frequenza di contatto con i microrganismi patogeni, maggiore esposizione a sostanze artificiali, frequente uso nelle giovani donne di estrogeni a scopo contraccettivo, etc. Molte di queste malattie rientrano nell'ambito delle malattie reumatiche, in quanto le reazioni immuno-mediate o sono direttamente rivolte nei confronti dei costituenti dell'apparato locomotore o comunque si esplicano in seno ai tessuti connettivi, di cui appunto l'apparato locomotore è costituito.
Mentre la patologia reumatica di natura degenerativa (reumatismi degenerativi) è appannaggio dell'età matura e degli anziani, la patologia reumatica immuno-mediata (reumatismi infiammatori) esordisce per lo più nei giovani adulti e non infrequentemente negli adolescenti o addirittura nei bambini: tra i più temibili reumatismi infiammatori con possibile decorso cronico e talora invalidante si possono citare il morbo di Still o artrite idiopatica giovanile sistemica, che colpisce in genere i bambini prima dei 10 anni di età; il lupus eritematoso sistemico, che inizia frequentemente in giovani ragazze spesso ancora adolescenti; la spondilite anchilosante, che si rivela spesso nei giovani in età di servizio militare; l'artrite reumatoide, che può manifestare i primi sintomi non raramente in giovani donne dopo un parto o uno stress.